Residenza Il libro della Tempesta – Compagnia Stultifera Navis
Scrivendo La Tempesta Shakespeare riassume e sublima in un ultimo capolavoro il proprio cammino teatrale e ci lascia il suo testamento artistico. Tutta l’opera si svolge su un’isola selvaggia, abitata da spiriti dell’aria e della terra, del fuoco e dell’acqua, un’isola/metafora pregna di poesia e musica, un’isola rifugio e prigione in cui Shakespeare disegna le sue ultime creature favolose offrendoci il suo ultimo ritratto dell’animo umano. Alle rive di quest’isola approda tutto il suo teatro. Le lotte violente e i conflitti per il potere, l’arroganza e la stupidità umana, la vendetta e la saggezza, la bellezza dell’amore e la follia del tradimento, la sottomissione e la ribellione, il meraviglioso e il mostruoso, la conoscenza profonda delle leggi del mondo e l’impotenza di fronte all’impermanenza della vita, i dubbi sul senso stesso dell’esistenza. Ne La Tempesta le frontiere teatrali tra ciò che è reale e ciò che è illusione sono portate fino ai loro limiti estremi: l’opera è la sola in cui Shakespeare utilizza con estrema precisione l’unità di tempo e luogo, come a sottolineare definitivamente, a dispetto della grande libertà di convenzioni teatrali possibili all’epoca, che il teatro e il mondo coincidono in un’unica dimensione in cui le certezze umane (e i ruoli) sono continuamente soverchiate. Prospero è duca, mago, padre, ma anche artista e drammaturgo, poiché la sua azione coincide con una vera e propria regia di uno spettacolo teatrale. Se la figura di Prospero può essere avvicinata a quella di un regista-drammaturgo, la figura di Ariel può essere confrontata all’immagine di un marionettista. L’isola di Prospero, è anche una scena di teatro. Un teatro che contempla sé stesso e che mette in scena i propri meccanismi, svelandoli. Questa prospettiva di teatro nel teatro trova corrispondenza nelle modalità drammaturgiche intrinseche al funzionamento del teatro contemporaneo delle forme animate.
Il libro della Tempesta è una libera interpretazione de La Tempesta di Shakespeare, uno spettacolo assolo in cui convergono più linguaggi: teatro di carta, pop-up, teatro d’ombre, cinema di animazione, musica live. L’universo poetico e magico de La Tempesta si svela agli occhi del pubblico attraverso un libro-teatro dove, tra ombre e luci, appaiono pagina dopo pagina personaggi in una scenografia multimediale, al confine tra il teatro di carta e il cinema di animazione. Gli artifici sono creati e contemporaneamente svelati dalla performer marionettista in scena, che, seguendo una minuziosa partizione di movimenti prossima alla danza, dà vita ad ogni personaggio. La carta, resa interattiva attraverso particolari sensori, è anche il supporto grazie al quale, per contatto e manipolazione, vengono creati in scena suoni e musiche propri dell’isola magica e sul quale vengono proiettate immagini video secondo una mappatura che riproduce i vari luoghi dell’isola. Il progetto è attualmente nella sua fase di ricerca, entrerà nel vivo della produzione nel 2017 e la prima rappresentazione è ipotizzata per dicembre 2017 o per il primo trimestre 2018. Lo spettacolo può essere rappresentato in italiano, così come qualunque attività laboratoriale ad esso collegato.
Ad Arsoli la Compagnia lavorerà alla delicata interattività tra manipolazione e video, al coordinamento delle immagini con il suono e al perfezionamento delle componenti elettroniche, in una combinazione tra tecnologia ed elemento umano che non mancherà di affascinare il pubblico.
StultiferaNavis è stata ospite della Residenza La Terra Galleggiante (Piemonte). A titolo informativo, sarà ospite tra febbraio e aprile della Residenza Maison Folie/Lille e Residence Jardin Parallèle /Reims.
L’iterazione con il territorio è facilitata dalla lunga permanenza della Compagnia in un luogo confinante (L’Aquila) di cui la Compagnia conosce perfettamente la cultura e le abitudini e dove ha conservato molte amicizie e relazioni. Sono previsti inoltre incontri con spettATTori (4 ore), con i bambini delle scuole (3 ore) e un laboratorio/spettacolo con gli utenti del Centro ANFFAS di Subiaco dedicata alle tecniche del Teatro di Carta. Per ogni residenza è prevista l’organizzazione di un “aperitivo etnico” modalità di incontro tra le comunità migranti, gli artisti, il loro lavoro. (2 ore ciascun incontro)
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